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    Frutti di bosco. Un super concentrato di vitamine e non solo

    Questi preziosi frutti, tipici della stagione estiva, grazie alle capacità antiossidanti, contrastano i radicali liberi e sono di grande benefico per il sistema cardiocircolatorio No pagePagina successiva Frutti di bosco. Un super concentrato di vitamine e non solo Profumati, succosi e colorati, sono solo alcune caratteristiche dei frutti che il bosco ci regala in estate. I frutti di bosco sono dei cibi molto versatili in cucina, si adattano alla preparazione di cibi dolci: ottime sono infatti le marmellate, i gelati e le gelatine, le creme per guarnire pasticcini e torte. Ma i frutti di bosco trovano posto come ingredienti per la preparazione di piatti salati: noto è infatti il riso alle fragole, oppure vengono usati per la preparazione di salse che accompagnano piatti a base di carne. Ma non finisce qui: vengono usati interi o per la preparazione di creme adatte per i massaggi del corpo, sfruttando così le loro numerose proprietà benefiche. Questi preziosi frutti sono un concentrato di vitamine, soprattutto A, B1, B2 e C; sali minerali, in particolare il potassio e il ferro. Sono ricchissimi di acqua, svolgono infatti un’azione dissetante. Sul Journal of Agricultural and Food Chemistry è stato pubblicato un articolo con il quale è stata confermata la capacità antiproliferativa svolta dai numerosi polifenoli, dotati di capacità antiossidante, contenuti nei frutti di bosco, specialmente nel lampone, perché caratterizzato da un alto contenuto in acido ellagico, che si è visto essere capace di svolgere un’azione anticancro. I più comuni frutti di bosco sono: Le fragoline Sebbene siano le meno considerate a causa delle ridotte dimensioni, le fragoline sono un concentrato di vitamina C, ferro e fosforo. Vengono prodotte tra il mese di giugno ed agosto e sono caratterizzate da un intenso profumo e da un sapore un po' acidulo. Le foglie di questi frutti possono essere usate per la preparazione di infusi con proprietà diuretiche. Così come le fragole, contengono salicilati, responsabili di reazioni allergiche in soggetti predisposti. Le fragole e le fragoline si distinguono dagli altri frutti per la disposizione nella parte esterna del seme. Un’antica credenza popolare credeva che questi frutti avessero la capacità di proteggere le persone dal morso dei serpenti. I lamponi In media, la pianta fruttifica in agosto. Grazie al loro delizioso sapore, vengono usati per mascherare il cattivo sapore dei farmaci; contengono ferro, vitamine B1, B2, C ed E, fosforo e potassio; inoltre, hanno capacità diuretica e lassativa. Il lampone ha inoltre la capacità di contrastare i picchi di glicemia, è utile per combattere le infiammazioni a livello delle articolazioni e per regolare il ciclo mestruale. Anticamente si credeva che questo frutto fosse efficace nella prevenzione degli aborti. Così come gli altri frutti di bosco, il lampone può essere l’ingrediente base per la preparazione di maschere di bellezza capaci di svolgere un’azione emolliente ed idratante per la pelle del viso. Per prepararla non occorre altro che schiacciare il frutto fresco, spalmarlo sul viso e lasciarlo in posa per almeno trenta minuti. Le more Sono ricche di betacarotene e di vitamine C ed E, ideali per combattere i reumatismi e infiammazioni alle articolazioni; aiutano l'organismo a smaltire l'acido urico e a regolare il ciclo mestruale. Se il succo ottenuto dalla loro spremitura si lascia fermentare, così come il mosto d’uva, si ottiene una leggera e buona bevanda alcolica. La ricchezza in antiossidanti permette loro di svolgere un’azione contro le patologie cardiovascolari. Purtroppo anche le more contengono salicilato responsabile di reazioni allergiche.

    Paura degli esami, ecco come sconfiggerla

    La prof. Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, ci spiega come tenere sotto controllo la tensione e riuscire ad attribuire agli esami il giusto peso No pagePagina successiva Paura degli esami, ecco come sconfiggerla Da una parte l’insicurezza di non essere abbastanza preparati, il timore di non riuscire a ricordare tutto e la paura di deludere mamma e papà. Dall’altra l’ansia e le aspettative dei genitori nei confronti dei loro figli. Sono stati d’animo con i quali molti si trovano in questi giorni a fare i conti. Ma per fronteggiare la paura e affrontare gli esami serenamente, come spiega la prof. Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta,"è necessario sia per i figli che per i genitori riuscire a dargli la giusta importanza". Professoressa Ferraris, come possono i ragazzi riuscire a tenere sotto controllo l’ansia? È importante non arrivare al giorno dell’esame affaticati. È sbagliato studiare per esempio fino all’ultimo, stando sui libri fino alla notte prima. Bisogna, poi, evitare di prendere calmanti e psicofarmaci, perché questi possono avere un effetto negativo. Nei giorni precedenti alla prova d’esame è consigliabile fare delle cose che piacciono, come dedicarsi a un hobby, vedere un film, fare una bella passeggiata all’aria aperta o andare a correre. Per allentare la tensione del giorno dell’esame, cosa suggerisce di fare? Se uno è agitato, prima di iniziare a scrivere è consigliabile che faccia due o tre respiri profondi. Sembrerà una cosa banale, ma in questo modo si ossigena un po’ il cervello e ci si rilassa. Poi prendere tempo. Non fiondarsi subito a scrivere per l’ansia di non riuscire a finire. È importante, inoltre, non lasciarsi contagiare dall’ansia dei compagni. Se c’è un compagno ansioso, o si cerca con una battuta spiritosa di riuscire a rilassarlo oppure se questo è molto ansioso, è meglio allontanarsi. La paura, così come l’ansia, è contagiosa. Cosa può celarsi dietro la paura? Lo stato ansioso è sempre indice di un’insicurezza. Si può essere insicuri per motivi diversi. Ci si può non sentire abbastanza preparati, oppure, ci si può sentire insicuri di fronte alla novità dell’esame. Le novità creano sempre un po’ di preoccupazione. Un po’ di paura non fa male. Anzi, fa ragionare più in fretta. Ci rende più attivi e più partecipi. Rende il pensiero più veloce. Ma è l’eccesso che paralizza. E i genitori come possono tranquillizzare in questi casi i loro figli? La famiglia deve cercare di non alimentare ansie e paure. Compito del genitore è quello di creare un clima sereno e incoraggiante.

    Combatti la cellulite al mare

    Passeggiare immersi nel mare è un ottimo rimedio contro la cellulite, grazie al massaggio delle onde e all'azione dei sali marini che aiutano ad asciugare i liquidi in eccesso. «Si può cominciare camminando con l'acqua poco sopra il polpaccio, quindi si aumentano gradualmente la velocità e l'immersione», spiega il personal trainer milanese Davide Bottaro. «Quando ci si è scaldati, si alternano 30 secondi di scatto a 30 secondi di camminata lenta. Poi, con l'acqua al livello delle cosce, si alternano 30 secondi di corsa sul posto (portando le ginocchia all'altezza della vita), un minuto di pausa, 30 secondi di corsa calciata dietro (l'idea è di cercare di toccare i glutei con il tallone) e di nuovo un minuto di pausa». Per finire, puoi fare la bicicletta con le gambe mentre ti tieni in galleggiamento con le braccia: un movimento che ti serve anche come defaticamento. Se dopo qualche giorno di ginnastica anticellulite in mare vuoi passare a esercizi più intensi, ecco tre suggerimenti di Bottaro: «Si possono fare degli affondi sagittali: si parte a gambe unite e si sposta un piede in avanti di circa un metro, piegando il ginocchio e lasciando l'altra gamba tesa dietro (dieci volte per gamba alternando). Oppure si possono fare saltelli a piedi uniti (30 secondi e poi un minuto di pausa) o con un piede avanti e uno indietro, alternandoli (30 secondi e poi un minuto di pausa)».

    Le gambe delle donne

    Riscaldamento, tacchi alti, calze pesanti possono causare gonfiore e pesantezza. Ecco come proteggerle Le gambe delle donne Lunghe, affusolate, toniche, sode. Le gambe sono una parte importante del fascino femminile e tutte vorremmo averle così. Ma al di là dell’aspetto estetico, devono essere soprattutto in buona salute. “Per molte donne, infatti, soprattutto in inverno, gonfiore e pesantezza sono all’ordine del giorno, complici caldo e secchezza degli ambienti, calze pesanti e calzature che, come stivali e stivaletti, stringono la gamba” spiega il professor Giovanni B. Agus, specialista in chirurgia vascolare e angiologia. “A complicare le cose, poi, c’è la predisposizione individuale all’accumulo di liquidi nei tessuti, o certe celluliti localizzate che dilatano la circonferenza di cosce, polpacci e caviglie”. Per controllare i sintomi e aiutare la micro circolazione superficiale, però, bastano poche regole quotidiane e l’utilizzo dei prodotti giusti. Inoltre, “su consiglio medico” aggiunge Agus, “si può seguire una terapia di supporto con preparati (in compresse o capsule) ad azione antingonfiore e antiossidante, come i flavonoidi micronizzati, prodotti vegetali (estratti da mirtillo, diosmina, rutina, esperidina e vite rossa), che agiscono come protettori dei capillari impedendo la ‘trasudazione’ dei liquidi nei tessuti”. Azione drenante - Ogni sera, dopo la doccia, sdraiatevi sul letto con le gambe appoggiate a una parete per 5 minuti. Poi stendete un fluido specifico (a base di rusco, mirtillo, tiglio, foglie di vite rossa, mentolo, centella, oxerutina), premendo con le dita aperte come se fossero i denti di un pettine. Poi afferrate il ginocchio mettendo le mani ad anello e risalite lungo la gamba. Ridiscendete e ripetete con l’altra. Per sentirsi leggere - Durante il giorno, quando sentite le gambe pesanti, vaporizzate un prodotto spray a base di sostanze rinfrescanti edecongestionanti (mentolo, ippocastano, equiseto, canfora): dona immediatamente una sensazione di leggerezza. - Alla sera, dopo la doccia, stendetevi sul letto e appoggiate le gambe a una parete per 5 minuti, poi massaggiate un gel (regala un effetto fresco), che contenga ingredienti rinfrescanti e decongestionanti (gli stessi dello spray). Conservate la confezione in frigorifero per ottenere una maggiore sensazione di freschezza. Piccole regole di benessere - Appena alzate bevete un bicchiere di acqua minerale naturale a temperatura ambiente: regola l’intestino e combatte uno dei principali fattori che peggiorano il disturbo… - Prima di sera fate una camminata di due chilometri: è un toccasana per la circolazione, specialmente se fate una vita sedentaria. - Per aumentare l’effetto dei cosmetici, prima di applicarli fate una doccia tiepida e mentre siete sotto l’acqua strofinate conun guanto di crine (o una spugna se avete capillari in superficie) massaggiando la pelle in senso circolare: serve ad aprire i pori e a rendere la pelle più ricettiva. Poi, stendete la crema: si assorbirà molto più in fretta. - Non usate sempre i tacchi alti; il tacco ideale è sui 3-4 centimetri e rispetta l’arco plantare, la curvatura naturale sotto il piede. - Non state in piedi per ore; se non potete evitarlo, ogni tanto sedetevi per 5 minuti appoggiando le gambe su una sedia. - Se lavorate molte ore sedute usate una pedana poggia-piedi inclinata o addirittura mobile. - Dormite con le gambe sollevate mettendo un cuscino fra il materasso e il letto. - Non indossate abiti stretti (pantaloni, biancheria intima, ecc): le costrizioni all’inguine, alle ginocchia e al polpaccio ostacolano la risalita del sangue verso il cuore.

    Metodi per avere Denti Bianchi e perfetti

    Come ottenere denti bianchi e splendenti senza spendere cifre folli? Con lo sbiancamento dentale, un trattamento che non ha particolari controindicazioni. Può essere eseguito da un dentista ma spesso lo effettua un' igienista dentale, professionisti che non mettono a rischio lo smalto dando ottimi risultati che durano nel tempo: un valido alleato alla normale prassi di igiene dentale. Diverso è il discorso per i kit fai da te per lo sbiancamento dei denti. Si tratta di strisce o mascherine a base di sbiancanti chimici (clorito di sodio o acqua ossigenata) da tenere in posa qualche minuto. Si acquistano al supermercato o in farmacia, sbiancano poco e per pochi mesi. Il loro prezzo oscilla tra i 50 e 70 euro. Possono irritare le gengive e sensibilizzare i denti perché i tempi di posa spesso non vengono rispettati e comunque non c'è un controllo preventivo e successivo da parte di un medico Altre metodologie per avere denti bianchi: Mascherine per i denti: sono create su misura dal dentista, aderiscono all'arcata dentaria e si indossano la notte per un paio di settimane con un gel a base di acqua ossigenata. Il risultato, ben visibile dura almeno un paio d'anni. La mascherina costa 400 euro e il gel 50. A distanza di tempo il dentista potrà consigliare se ripetere il trattamento. A quel punto, la spesa sarà solo per il gel (le mascherine si conservano). Laser: in un'unica seduta di mezzora il dentista applica sui denti il gel e subito dopo passa il laser. I denti possono essere più sensibili per qualche giorno, ma il medico vi avrà già prescritto dei collutori a base di fluoro. Lo sbiancamento, anche in questo caso, dura un paio d'anni, ma è immediato. Il prezzo è sui 500 euro. Faccette di ceramica: sono utilizzate da molti attori e restituiscono denti bianchi e soprattutto allineati. Sono faccette fatte in ceramica che si incollano sulla parte frontale dei denti, da canino a canino,, durano per moltissimo tempo e regalano una forma ed un sorriso perfetto. Prezzi a partire da 3mila euro.

    Come Rimuovere un Tatuaggio

    I tatuaggi sono belli, specialmente all' inizio, quando c'è la novità, ma hanno un difetto, a differenza del trucco permanente, sono permanenti. Quando ci siamo stancati, oppure quando abbiamo il desiderio di rimuoverli, o comunque cancellarli per cambiare disegno e colore esistono delle procedure per eliminarli. Escludendo la chirurgia, che comporta la comparsa di cicatrici, vediamo quali sono le tecniche di rimozione dei tatuaggi. Elettrosalatura: è una tecnica che si tende a non utilizzare più. Prevedeva un'applicazione giornaliera di una miscela a base di cloruro di sodio posta sul tatuaggio che provocava un'abrasione cutanea profonda. Per cancellare del tutto il disegno sono necessarie diverse sedute (da 3 a 6 mediamente). Alla fine del trattamento, è necessario continuare la medicazione della zona interessata per 3 settimane circa. Si tratta di una tecnica che offre comunque buoni risultati solo sui tatuaggi molto superficiali; negli altri casi, c'è il rischio che l'abrasione troppo profonda crei una zona di pelle più chiara oppure addirittura una cicatrice permanente. Laser Q-switched: è la metodologia più utilizzata per eliminare i tatuaggi in modo efficace, sicuro e senza rischio di cicatrici. Si tratta di laser a impulsi ultraveloci: la durata dell'impulso di luce è nell'ordine del nanosecondo, cioè un milionesimo di secondo. Questo tipo di laser provoca una sorta di "micro-esplosione" dei pigmenti colorati che formano il tatuaggio; le particelle pigmentale vengono dunque progressivamente vaporizzate e poi eliminate attraverso i macrofagi, cellule che sono capaci di inglobare nel loro citoplasma particelle estranee e di distruggerle. Anche se offre ottimi risultati, il trattamento con i laser Q-switched non garantisce la stessa risposta su tutti i tatuaggi: molto dipende dall'estensione e, soprattutto, dal colore del tatuaggio. Non tutte le tinte, infatti, sono ugualmente sensibili all'azione del laser: il nero e il rosso sono i più facili da rimuovere, i più difficili sono il blu e verde; il giallo e il bianco possono anche non rispondere affatto al laser.

    Tumore al Seno, reggiseno stretto e altri miti da Sfatare

    Sono tanti i miti da sfatare a proposito delle cause che portano a sviluppare un tumore al seno. Ci sono le donne ad esempio che pensano che il reggiseno stretto fa venire una neoplasia, una persona su 3 intervistata per uno studio presentato a Chicago, al summit dell'American Society of Clinical Oncology ad esempio. Uno studio condotto in Irlanda sulle false leggende del tumore al sene mette in mostra che la confusione dilaga, sfiorando in molti casi la leggenda metropolitana. «C'è un'ampia fetta di popolazione male informata sui fattori di rischio oncologico», riassumono gli autori. In generale, «molti sopravvalutano il peso della genetica come pure di ambiente e stress. Mentre i pericoli legati all'età, all'obesità e al sole sono sottovalutati». L'atteggiamento che prevale è il fatalismo: una persona su 5 ritiene che il rischio di ammalarsi di cancro nel corso della vita non possa essere modificato, e per più di uno su 10 riuscire a evitare il tumore è solo una questione di fortuna. L'indagine ha coinvolto 525 persone dai 18 ai 74 anni, in maggioranza donne (86%). L'81% ammette di avere paura del cancro, ma il 20% ritiene che se il rischio è 'di famiglià non c'è nulla che si possa fare per dribblare la malattia. E ancora: il 20% non sa che la probabilità di sviluppare un tumore cresce con l'età, il 27% crede che più della metà dei tumori siano ereditari e appena il 32% è consapevole dei pericoli legati all'obesità. I 5 fattori di rischio più citati sono fumo (85%), dieta (74%), alcol (44%), genetica (38%) e ambiente (31%), ma nella lista ci sono anche reggiseno stretto (33%) e traumi al seno (49%), telefoni cellulari (86%) e i cibi più svariati (formaggio, latte, cioccolato, uova e addirittura i 'virtuosì soia e vino rosso), compresi gli alimenti geneticamente modificati (81%). Nell'elenco dei 'cattivì ci sono pure detersivi (73%) e l'uso di aerosol (71%). E per non ammalarsi? Il 35% cita la dieta 'detox', il 61% i cibi biologici e il 12%, per l'appunto, la fortuna.

    Dieci utili rimedi contro il gonfiore

    Di seguito vi proponiamo degli utilissimi rimedi per combattere il gonfiore depurando l’organismo e riattivando la circolazione sanguigna.Siete stufe di sentire i pantaloni che tirano e di avvertire un certo disagio indossando i vestiti che sono sempre più stretti. Gonfiore e ritenzione idrica, ti assediano soprattutto su glutei e cosce. In questi casi bisogna soprattutto lavorare sul metabolismo, sulla depurazione e la riattivazione circolatoria. Puoi ricorrere a tisane e menù leggeri, ma anche a massaggi e corretta respirazione. Ecco 10 rimedi antigonfiore. 1) Detossinare con acqua, frutta e verdura Spesso succede che nei tessuti si accumulino dei liquidi che dilatano la circonferenza delle cosce e dell’addome. Per favorire la depurazione è necessario bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno e introdurre più frutta e verdura fresca che aiutano a limitare la ritenzione dei liquidi. Seguire questo regime per 20 giorni. 2) Rienergizzati con la digitopressione L’antico massaggio giapponese tramite le dita “risveglia” alcuni punti detti interruttori spenti riequilibrando così la circolazione linfatica. Ogni mattina, per un mese, premi le cosce e gli altri punti gonfi con i polpastrelli delle tue dita. Un segreto: fai piano per non rompere i capillari e tira leggermente la pelle verso l’alto per eliminare i ristagni di liquidi. 3) Stimola la circolazione con il bagno giapponese Immergiti in vasca e comincia un rituale samurai. Applica un asciugamano bagnato mantenuto freddo con acqua fredda prima sul dorso del piede, poi sulla gamba, continua sull’anca, sull’inguine, nell’area dell’ombelico. Ripeti più volte l’esercizio cercando di applicare il panno anche nella parte anteriore e posteriore delle gambe. Questa stimolazione che riattiva tutto il sistema circolatorio sollecita il drenaggio linfatico presso glutei, cosce, addome. Poi, immergiti nell’acqua (38 gradi) dove hai sciolto 225 grammi di alghe. Inspira ed espira con calma. 4) Tonifica il corpo con l’acqua running Il movimento è senza dubbio un altro prezioso alleato di gambe e glutei tonici e ben modellati. E gli effetti sono amplificati se l’attività viene svolta nell’acqua, il cui massaggio sui tessuti cutanei stimola la microcircolazione. Fai running che consiste nel camminare e poi correre avanti e indietro in piscina, immersa fino alla vita, con diverse andature. 5) Brucia i grassi con i colori Per eliminare gonfiori e cuscinetti, non è necessario andare in istituto e fare una seduta a emissioni di luce colorata. Puoi fare anche fare da sola utilizzando il più possibile il colore rosso che “iperemizza” cioè favorisce l’apporto di sostanze nutrienti ai tessuti e, quindi, drena. Attenzione a non avere capillari in evidenza in quel caso scegli il verde. 6) Drena i liquidi con l’edera Metti 50 grammi di foglie essiccate sminuzzate in un litro di acqua bollente per dieci minuti e bevine tre tazze al giorno per un mese. Ricca di ederina e di antiossidanti quest’erba ha il potere di riequilibrare la circolazione linfatica co-responsabile di gonfiori & C. 7) Respira come insegna il Tao Anche le emozioni e i pensieri negativi intossicano quanto l’ambiente inquinato e tendono a gonfiare e a rendere il respiro alterato e affannoso. Per ristabilire il corretto ritmo inspirazioni-espirazioni siediti su una sedia, inspira portando le mani sopra il seno e poi espira emettendo il suono S a lungo. 8) Strofina il corpo con un guanto di crine Praticato in passato dai Kapua, gli sciamani delle Hawai, il massaggio Lomi Lomi è davvero un cancella-gonfiori: prima della doccia, massaggia il corpo con un guanto di crine o una spazzola per gli abiti. Strofina la pelle concentrandoti su glutei e cosce, fino a quando l’epidermide non si arrossa leggermente. Vai sotto la doccia e con il getto freddo disegna cerchi andando dal ginocchio verso l’alto. 9) Applica una crema alla betulla La fitoterapia contemporanea conferma l'aspetto detox e drenante della betulla. Le sostanze contenute nelle foglie (saponine, glucosidi, flavonoidi) hanno una notevole azione diuretica e smuovono i depositi di liquidi, sostanze di scarto e grassi. 10) Riduci i latticini Formaggi e yogurt sono una delle cause più frequenti di intolleranze che tendono a rallentare il metabolismo e provocare stanchezza e gonfiore. Prova a farne a meno per dieci giorni.

    Epatite C: un antivirale sperimentale per combatterla

    Si chiama telaprivir, e il suo uso si è rivelato più efficace rispetto alla terapia standard.(ANSA) - ROMA, 23 GIU - Il trattamento con telaprevir, un antivirale sperimentale, combinato con interferone pegilato e ribavirina, è risultato significativamente più efficace, nei pazienti affetti da epatite C cronica di genotipo 1, rispetto al trattamento con i soli interferone pegilato e ribavirina. È il risultato di due studi clinici di fase III, Advance e Realize, pubblicati sul New England Journal of Medicine. ''Nel mondo - afferma Stefan Zeuzem, lead investigator del trial Realize e capo del Dipartimento di Medicina presso il Johann Wolfgang Goethe University Hospital di Francoforte - sono più di 170 milioni le persone con infezione cronica da Hcv, ma la terapia standard odierna, che prevede interferone pegilato combinato con ribavirina, è prevista in meno della metà dei pazienti affetti da epatite C da genotipo 1, che non hanno fatto alcuna cura. I risultati degli studi dimostrano i benefici per i pazienti trattati con telaprevir''. Zeuzem sottolinea inoltre che ''i risultati dello studio di Fase III Realize dimostrano, inoltre, che per la prima volta, un farmaco con nuovo meccanismo di azione si è rivelato efficace in tutti i pazienti precedentemente trattati, inclusi i null-responder''. (ANSA).

    L'incontinenza prima e dopo il parto

    Durante il periodo della gravidanza molte donne vanno incontro al fenomeno dell'incontinenza urinaria, cioè la perdita involontaria di urina. Più frequentemente è caratterizzata da perdite di lieve entità ed episodi poco frequenti. Più raramente, invece , il fenomeno può essere più accentuato e grave. Questa condizione può anche protrarsi dopo la gravidanza o presentarsi qualche tempo dopo la nascita del bambino. L'incontinenza durante la gestazione può subentrare generalmente a causa della compressione dell'utero: crescendo di volume aumenta la pressione sulla vescica, che risponde contraendosi e determinando perdita di urina. Inoltre, il peso del bambino provoca uno stiramento delle fibre muscolari del pavimento pelvico riducendo l'attività contenitiva vescicale. La forma più frequente di incontinenza in gravidanza è quella definita da sforzo. La donna, quindi, a seguito di uno sforzo, di un colpo di tosse o starnuto può avvertire la perdita di urina. Come gestire il disturbo Innanzitutto occorre essere certi che si tratti di urina e non di perdite di liquido amniotico, pertanto occorre avvisare immediatamente il proprio ginecologo. Una volta accertato che si tratti di urina occorrerà evitare al massimo che questa urina determini infiammazioni ai genitali esterni o peggio ancora infezioni. Pertanto, possono essere efficaci certamente dei dispositivi studiati per assorbire l'urina in queste situazioni (esistono in commercio assorbenti specifici), utilizzare detergenti disinfettanti (ma questi non più di due, tre volte al giorno per non abbassare le naturali difese immunitarie con l'abuso di saponi), cambiare frequentemente la biancheria intima. Dopo il parto Dopo il parto ci sono casi in cui alcune donne continuano a soffrire di incontinenza, oppure il problema, seppure non presente durante la gravidanza, può insorgere dopo la nascita del bimbo. Ormai si è tutti d'accordo nel dire che il fattore di rischio per l'insorgenza o il protrarsi dell'incontinenza dopo il parto sia proprio la gravidanza stessa. Infatti, mentre un tempo si credeva che il taglio cesareo, per esempio, potesse essere protettivo rispetto al parto spontaneo nell'insorgenza dell'incontinenza, oggi studi a lungo termine hanno confutato questa ipotesi. Infatti, da studi di neurofisiologia, è stato dimostrato come il bimbo che alloggia nel grembo materno determina un rimodellamento delle fibre muscolari del pavimento pelvico, causando l'alterazione del meccanismo di contenzione vescicale. Fortunatamente il disturbo, che spesso crea veri disagi, può essere curato con successo e le piccole perdite di urina possono essere gestite quotidianamente con l’utilizzo di assorbenti specifici che assicurano la giusta protezione protezione e permettono libertà di movimento Le cure Certamente durante la gravidanza vengono consigliate cure conservative, mediante ginnastica del pavimento pelvico eseguito da fisioterapisti specializzati. Questa potrà essere sicuramente proseguita dopo la gravidanza giovandosi anche del biofeedback: si tratta di un particolare strumento di ultima generazione che tonifica e controlla l’attività muscolare pelvica. Ovviamente, queste terapie, comprese le chirurgiche mini-invasive, dovranno essere messe in atto una volta eseguita la diagnosi di che tipo di incontinenza è insorta nella donna.

    Scolpisci gli addominali per la prova bikini

    Pancia piatta. Se è vero che il tempo che ci separa dalla prova costume è poco, è pur sempre vero che una corretta alimentazione ed esercizi mirati possono dare ottimi risultati nell’arco di poche settimane.Pronta per la prova costume? Sono poche le donne che risponderebbero con un pieno "sì", la maggior parte di noi, guardandosi allo specchio si sente insoddisfatta, chi per le gambe, chi per i glutei, chi per le braccia e chi per gli addominali. Vista la scadenza ormai alle porte, il primo consiglio è quello di non essere troppo critiche: un bel sorriso è capace di nascondere molti difetti. Ciò non vuol dire, però, lasciare le cose come stanno e non impegnarsi per migliorare la propria forma. In particolare, se il problema è un po’ di "pancetta", ecco alcune strategie che vi aiuteranno, se non ad avere la tartaruga, almeno ad avere la pancia piatta. Innanzitutto la dieta: mangiare equilibrato cercando di mantenere l’intestino regolare, così da prevenire fastidiosi gonfiori. Attenzione alla frutta: mangiata a fine pasto può dare origine a fenomeni fermentativi che in men che non si dica faranno lievitare la pancia. Meglio tenerla come fresco spuntino da consumare tra un pasto e l’altro. Anche le bibite gasate potrebbero causare lo stesso problema, quindi, se proprio non si riesce rinunciare all’acqua gasata durante i pasti, sarebbe bene limitare le bibite quali cole, toniche & C. Sempre per facilitare le funzioni intestinali, è bene bere molto. A un corretto stile di vita si deve abbinare una ginnastica mirata che favorisca la perdita del grasso che vela gli addominali e la loro tonificazione. Ecco di seguito una routine che deve essere ripetuta almeno tre volte a settimana. In caso i chili da perdere siano superiori a 3, il mio consiglio è quello di alternare le routine a delle uscite di allenamento esclusiva mento aerobico (corsa, bicicletta, camminata ecc.).

    Rimodellare e aumentare il volume dei glutei: ecco le nuove tecniche

    I sondaggi parlano chiaro: è uno dei trend più attivi delle ultime estati. Perché non sempre la prova costume viene superata dalle donne come si vorrebbe e, molto spesso, il confronto con il bikini diventa micidiale. Quando palestra e massaggi non bastano, sempre più donne si rivolgono al chirurgo plastico per scolpire il proprio corpo, in particolare il lato B. Oggi, i metodi per rimodellare o ingrandire i glutei sono molteplici, ma non tutti risultano essere efficaci o in grado di dare dei buoni risultati. Per fare luce sulle diverse tecniche, abbiamo incontrato il dott. Massimo Re, specialista Chirurgia Plastica ed estetica. Per aumentare il volume dei glutei esistono tre tecniche: la gluteoplastica additiva, il filler di macrolane e il lipofilling. Gluteoplastica Additiva Permette di tonificare i glutei aumentando le dimensioni e ridefinendo la forma rendendola più armoniosa. Per questo tipo di intervento vengono utilizzate protesi in silicone specifiche, più robuste di quelle per l’ingrandimento del seno, che si inseriscono nella parte alta delle natiche tramite una sola incisione completamente nascosta nella piega in mezzo ai glutei. La protesi viene posizionata in sede intramuscolare, collocata tra le fibre del muscolo, senza lasciare cicatrici visibili e non da nessun problema quando si è seduti. Anzi, la contrazione dei muscoli solleva ancora di più il gluteo verso l’alto. Macrolane e Lipofilling Entrambi i trattamenti, che non richiedono un intervento di chirurgia, sono indicati per piccole correzioni e per migliorare o complementare il risultato di un impianto di protesi glutei. Il Macrolane è un filler a base di acido ialuronico che può dare dei buoni risultati solo se iniettato in piccole quantità (non più di 150 cc). Questo filler, oltre ad avere costi molto elevati, è riassorbibile nel giro di 6/12 mesi e in alcuni casi, se inserito in dosi eccessive può formare delle cisti perché viene incapsulato dal corpo umano come una protesi, dando un risultato antiestetico e percepibile al tatto e alla vista come se si iniettasse del silicone liquido. A differenza del silicone, essendo un materiale compatibile con l’organismo, si può sempre correggere aspirandolo tramite una cannula, senza particolari problemi. Il Lipofilling consiste nel prelevare i propri adipociti (cellule di grasso), da zone come l’addome o le cosce, per poi inserirli nella parte interessata. Anche in questo caso non si possono iniettare più di 200cc per volta, di cui la metà viene riassorbita con una prevista riduzione di volume inizialmente impiantato. Le cellule rimaste attecchiscono senza essere più rigettate. Se invece si desidera solo rimodellare i glutei esistono altri metodi differenti fra loro e sono: la liposcultura, il lifting dei glutei, i fili russi o Silhouette e l’innovativa tecnica del filo d’oro. Liposcultura Con questa tecnica viene eliminato il grasso in eccesso in un gluteo molto voluminoso, ma l’idea innovativa consiste nell’eseguire l’operazione direzionando il tragitto della cannula sempre verticale, in modo che durante la guarigione la fibrosi cicatriziale, che tende a retrarsi come in tutte le cicatrici, alzi i tessuti sostenendoli. Si evitano, così, le antiestetiche pieghe trasversali del solco gluteo (provocate dalla direzione della cannula orizzontale) che spesso creano un effetto ottico peggiore di quello di partenza.

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